Una donna francese di 68 anni è stata condannata a un anno - con pena sospesa - per aver tenuto 159 gatti e 7 cani nel suo appartamento di 80 mq. Teatro dell'incredibile vicenda è Nizza. Alla 68enne è stata anche diagnosticata la "sindrome di Noè", un disturbo psichico che spinge chi ne soffre ad avere tanti animali domestici, spesso senza la capacità di fornire loro cure adeguate.
La polizia, raccontano, ha scoperto tutto dopo una lite. La donna, infatti, stava sbraitando contro il suo compagno quando i vicini, spaventati, hanno deciso di chiamare le forze dell'ordine. Gli agenti quando sono entrati nell'appartamento sono rimasti più o meno senza parole: in casa c'erano più o meno escrementi ovunque, oltre 150 gatti e sette cani. Solo in bagno c'erano almeno due gatti morti. Molti degli animali erano disidratati, malnutriti e infestati da parassiti. E molti di loro, purtroppo, qualche giorno dopo sono morti. La donna, fermata, ha detto di aver sbagliato ("ho fatto davvero un pasticcio") ma che voleva solo prendersi cura dei suoi animali perché sono "gli amori della sua vita".
La 68enne ha confessato che tutto è iniziato nel 2018, quando adottò tre cani e tre gatti mentre viveva ancora con i suoi genitori. In poco tempo, ha spiegato, il numero dei gatti è aumentato fino a trenta. Col passare dei mesi e degli anni, i gatti hanno iniziato a riprodursi e da quel momento la situazione deve essere sfuggita ancor più di mano. Alla domanda su perché tenesse tutti gli animali nonostante sapesse di non potersi prendere cura di loro, lei ha risposto che si sarebbe sentita “abbandonata per aver abbandonato gli animali".
Dopo una perizia psichiatrica, alla gattara da incubo è stata diagnosticata la "sindrome di Noè", ovvero il disturbo che spinge chi ne soffre a prendersi cura degli animali, anche quando non si è in grado di farlo. Per evitare che tutto possa di nuovo succedere, il giudice ha emesso un divieto permanente alla donna di tenere degli animali domestici. La 68enne e il suo compagno sono stati inoltre condannati a pagare più di 150.000 euro di multa a vari enti di beneficenza per i diritti degli animali.